Auto elettriche: boom di vendite, ma il passaggio all’elettrico è difficile

Auto elettriche: boom di vendite, ma il passaggio all’elettrico è difficile

Le vendite di auto elettriche e plug-in a febbraio sono cresciute dell’82% rispetto al febbraio del 2020, nei primi 5 mercati europei. Il passaggio all’elettrico, però, non sarà così semplice e rapido

Sulla base della elaborazione di Jato, società che fornisce dati per analisi e trend di mercato auto motive, le vendite di auto elettriche e plug-in a febbraio sono cresciute dell’82% rispetto al febbraio del 2020, nei primi 5 mercati europei. Il totale delle immatricolazione è di 75.381, pari al 13% della quota sul totale delle vendute nel secondo mese dell’anno in Europa (fonte Sole 24 Ore).

Il Paese che ha registrato l’incremento superiore è la Germania, seguita da Francia, Italia, Regno Unito e Spagna. Nel nostro paese sono state vendute 8.233 auto elettriche e ibride (+118%). La tendenza è destinata, con molta probabilità, ad ulteriori aumenti, in considerazione anche dei numerosi nuovi modelli.

Fino a poco tempo fa tutti gli sforzi per introdurre i veicoli elettrici sulle nostre strade non avevano avuto successo. Ora, però, si sta assistendo ad una rivoluzione elettrica. L’Unione Europea, per rispondere alle sfide poste dai cambiamenti climatici, dalla sicurezza energetica e dall’aumento dei prezzi del petrolio, si è prefissata obiettivi ambiziosi. Di conseguenza, i costruttori di automobili hanno portato avanti soluzioni innovative in settori come quello delle batterie, rendendo per la prima volta i veicoli elettrici un’alternativa realmente praticabile.

Ci saranno molte sfide nel prossimo futuro. Il passaggio all’elettrico non sarà così semplice e rapido, soprattutto se l’andamento dei costi si manterrà alto, se la rete di stazioni di ricarica non sarà pronta e a causa di altri problemi.

La e-Mobility (veicoli che utilizzano l’elettricità come principale fonte di energia) attualmente domina il dibattito sul futuro dei trasporti. Le Autorità nazionali e locali, infatti, stanno già fornendo supporto all’introduzione di questi veicoli, concedendo speciali incentivi o favorendone l’uso (agevolazioni nei parcheggi, accesso alle zone a traffico limitato).

Lo sviluppo della mobilità elettrica comunque dipenderà non solo dall’adozione di specifiche tecnologie, ma anche dalla capacità di organizzare e gestire le attività di diversi attori: industria automobilistica, produttori di batterie, fornitori di servizi di mobilità, fornitori e distributori di energia, Istituzioni.

Le problematiche

Materie prime

Una delle questioni che è venuta fuori poco tempo fa riguarda il reperimento delle materie prime che alimentano le auto elettriche. Akio Toyoda, il numero uno della Toyota, ha affermato che le auto elettriche presentano costi sociali e ambientali ancora insostenibili e che anche una buona tecnologia come questa va usata con intelligenza. Il litio e il cobalto, materiali necessari per la produzione delle batterie, sono difficili da trovare e da smaltire: le riserve di questi due metalli oggi non basterebbero a soddisfare la domanda, così come l’intera produzione elettrica oggi disponibile non sarebbe sufficiente a garantire le ricariche.

Altro tema caldo riguarda l’approvvigionamento del cobalto, che prevede lo sfruttamento del lavoro minorile, soprattutto in Congo, dove i bambini lavorano in condizioni disumane (Amnesty International). Per alimentare la transizione verso i veicoli elettrici a batteria serviranno circa 64 tonnellate di cobalto entro il 2030. 

Quindi questa tecnologia necessita di tempo per essere sviluppata dal punto di vista infrastrutturale. Inoltre, i danni ambientali sono generati anche dall’estrazione e dalla distribuzione del carbone che alimenta le centrali elettriche che forniscono energia sia per la produzione delle batterie dei veicoli elettrici.


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Inquinamento ambientale

Un argomento sempre attuale è l’inquinamento. Un dossier pubblicato da Rse (Ricerca Sistema Energetico) ha chiarito che le auto elettriche, considerando l’intero ciclo di vita, hanno un impatto ambientale inferiore in confronto alle vetture benzina/diesel. Si riferisce non solo alle emissioni di CO2, ma anche agli altri inquinanti atmosferici. Chiaramente il vantaggio ambientale dell’auto elettrica cresce all’aumentare della quota di fonti rinnovabili nel mix di riferimento.

Costo  e autonomia

La questione più rilevante dal punto di vista del consumatore è indubbiamente il costo. Attualmente il prezzo d’acquisto della maggior parte dei veicoli elettrici costituisce un ostacolo significativo alla loro commercializzazione. Non bisogna dimenticare, però, i vantaggi economici di lungo periodo in termini di gestione e manutenzione dei veicoli elettrici. Altro aspetto cruciale è l’autonomia delle auto elettriche: la maggior parte dei BEV restano infatti veicoli per brevi spostamenti e quotidiani, all’interno di aree urbane. Ecco perché molti preferiscono le auto ibride.

Ricarica

L’altra nota dolente della mobilità elettrica è la disponibilità di colonnine di ricarica, nonché il corretto funzionamento. Molte colonnine, poi, hanno una potenza troppo bassa per molte vetture, impedendo una ricarica rapida. Oltretutto sono presenti soprattutto nelle grandi città e in autostrada, ma meno nelle piccole e nelle strade extraurbane

I pro delle auto elettriche

Nonostante le difficoltà legate al passaggio all’elettrico non si può non considerare i vantaggi. Sicuramente il costo dei chilometri è senza paragoni, come il totale silenzio nel quale si muove. Altro privilegio: l’accesso alle ZTL. Il Governo, poi, prevede incentivi per chi acquista un’auto elettrica.


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Nonostante gli “intoppi”, in base ai dati dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Europei) i veicoli elettrici entro il 2030 potrebbero rappresentare, insieme alle auto ibride, il 50% del totale delle vendite, grazie anche agli interventi preposti a potenziare l’innovazione in Italia.

Considerando i prezzi ancora alti, un’ottima alternativa all’acquisto è il noleggio, con tutti i vantaggi che ne derivano.

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